Accademia dell'Opera
"Salvatore Salvaggio"
Stefano Vizioli
Regista di fama internazionale, ha lavorato con direttori d’orchestra quali Muti, Abbado, Bartoletti, Mariotti, Lopez Cobos, Curtis, Gatti, Dantone, Alessandrini, e ha creato regie in
tutto il mondo, dalla Scala di Milano al Lyric di Chicago, dalla Fenice di Venezia al NCPA di
Pechino, dal Colon di Buenos Aires al NNTT di Tokyo.
Ha creato progetti trasversali nel nome di una “cultural diplomacy” quali OperaBhutan ovvero Acis
and Galatea di Handel nel cuore dell’Himalaya, e Japan Orfeo, una rivisitazione del capolavoro di
Monteverdi integrato al teatro Noh e all’orchestra Gagaku.
Vasta è la riproduzione in DVD dei suoi spettacoli tra questi ricordiamo il Don Pasquale della
Scala diretto da Muti, il Trovatore per l’ORW di Liegi con Daniela Dessì, Motezuma di Vivaldi, La
Dori di Cesti, i Due Figaro di Carafa, il Rigoletto per il Festival Verdi di Parma con Leo Nucci, Luisa Miller, Madama Butterfly, Barbiere di Siviglia.
Nell’ambito del sociale Vizioli ha rappresentato Amahl e gli ospiti notturni al carcere minorile
Pagliarelli di Palermo.
Molte produzioni sono legate alla riscoperta in tempi moderni di capolavori dimenticati tra i quali la
Veremonda di Cavalli per lo Spoleto Festival Usa, la Dori di Cesti al Festival di Musica Antica di
Innsbruck, Motezuma di Vivaldi diretto da Curtis I due Figaro di Carafa al Rossini Festival di Bad Wilbad.
Molto vasta è l’attività didattica in Italia e all’estero di Vizioli, che ha collaborato con Indiana
University, Cincinnati University, la El Paso Utep University, l’Università di Pisa, l’Università di
Pavia, l’università di Stavanger, la Royal University of Performing Arts di Phnom Penh,
l’Università di Ginevra, l’Università di Pescara, la Sapienza di Roma e la Fondazione Cini di
Venezia. È docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica al Conservatorio Martucci di Salerno.
Ampia è stata la collaborazione con artisti contemporanei quali Ugo Nespolo, Gianni Dessì, Renato
Guttuso e Luigi Veronesi.
Vizioli è diplomato in pianoforte con massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio San Pietro
a Majella di Napoli ed è accademico della prestigiosa Accademia Filarmonica Romana.
Dal 2017 al 2020 è stato Direttore Artistico del Teatro Verdi di Pisa, proponendo titoli desueti
nell’ottica di una politica culturale controcorrente riassunta nell’aforisma: non dare al pubblico
quello che desidera ma quello che non sa di desiderare.